Nelson Rodrigues

Nelson Rodrigues: "E soltanto".
Nessuno mai seppe descrivere il futebol con la creatività e l'abilità di Nelson Rodrigues grande appassionato di questo sport e scrittore di Vestido de Noiva, Engraçadinha e A Falecida, alcune tra le tante opere di letteratura e teatro brasiliano di cui fu autore.
Quest'ultima, comparsa nel 1953 fece molto scandalo in quanto raccontava la storia di Tuninho, un vedovo che spreca nel futebol il denaro accantonato per il funerale della moglie scoprendo che lei non gli era stata fedele. Nelson Rodrigues nacque a Recife, nello stato del Pernambuco, nel 1912 che fu anche l'anno del primo scontro diretto tra Flamengo e Fluminense. 
Nel 1917 si trasferì a Rio de Janeiro dove visse fino al 21 dicembre 1980, giorno della sua morte nella capitale carioca. Seguendo l'esempio del padre, Mário Rodrigues, Nelson fu giornalista e grande torcedor della Fluminense; fu reporter di cronaca poliziesca, drammaturgo, romanziere, scrittore di racconti e opere teatrali e si segnalò nel giornalismo sportivo per lo stile unico e inconfondibile delle sue cronache. 
La sua vita personale fu sempre segnata dalla polemica e dalla tragedia: l'assassinio del fratello Roberto, che all'età di 17 anni fu ucciso per errore da una donna che voleva uccidere il padre, i matrimoni e le amanti, la miseria, la nascita di una figlia cieca sordomuta e con problemi cerebrali, la cattura del figlio Nelsinho che subì torture ad opera del regime militare che Nelson Rodrigues difendeva. 
Dal punto di vista della salute fisica fu colpito da tre infarti, da due ulcere e dalla tubercolosi. 
Le vicende personali che lo coinvolsero influenzarono tutte le sue opere caratterizzate da un humor nero e da un tono pessimista. Nel 1936, il Jornal dos Sports era diretto dal fratello di Mário Filho che ebbe l'idea di invitare persone non legate al mondo del futebol a scrivere sulle pagine del "suo" giornale. Nelson Rodrigues drammaturgo conosciuto e rispettato entrò subito a far parte di questa squadra di opinionisti "esterni". Pubblicò alcuni suoi testi anche sulle pagine della Manchete Esportiva, dal 1955 al 1959, e in seguito nel giornale O Globo a partire de 1962. 
L'esordio sulle colonne del Jornal dos Sports avvenne con una cronaca dal titolo " A descoberta do Brasil" in cui argomento principale era la coppa Jules Rimet che pochi anni dopo sarebbe stata rubata dagli uffici della CBF. Nella rivista Manchete Esportiva era autore di una rubrica intitolata : " Meu personagem da semana". 
Dalle pagine del giornale Última Hora, firmava la rubrica: À Sombra das Chuteiras Imortais, con cronache dal 1950 al 1970, sottolineando le vittorie brasiliane nelle coppe del mondo del 1958, 1962 e 1970. 
La patria delle scarpe da calcio, fu un'altra importante fase della collaborazione di Nelson Rodrigues che si protrasse fino al 1978. 
Per Nelson Rodrigues la verità del futebol andava oltre quello che gli occhi potevano vedere; quasi cieco (perse il 30% della vista) superava le sue difficoltà nel vedere bene le azioni di gioco utilizzando l'udito e l'immaginazione: in questo senso la radio divenne un supporto di fondamentale aiuto per la stesura delle sue cronache. 
Famoso e indimenticabile sarà l’ 'Uomo Soprannaturale di Almeida " (Sobrenatural de Almeida), un uomo che sbucava dal Medio Evo e che viveva in una fetida stanza in un sobborgo a nord di Rio de Janeiro; i lettori fantasticavano con questo personaggio che serviva a spiegare fatti ed avvenimenti difficilmente spiegabili: ad esempio, quando una grande squadra perdeva contro un " Arranca Toco Futebol Clube", nome con cui era solito chiamare i piccoli club, il responsabile della sconfitta era il "Soprannaturale di Almeida". 
Nelson Rodrigues partecipò come ospite nella prima trasmissione televisiva sportiva, Grande Resenha Esportiva, diretta dal radiocronista Luís Mendes e divenne con quest'ultimo uno dei pionieri delle tavole rotonde calcistiche in televisione. 
Le cronache e i testi eccellenti che questo artista della parola seppe mettere al servizio del futebol contribuirono alla crescita di questo sport e alla creazione di numerosi miti calcistici creati e dipinti dalle frasi di un genio che nacque con la capacità di scrivere e suscitare emozioni nei suoi lettori. Nelle orecchie e negli occhi del suo pubblico restano ancora, a più di due decenni dalla sua morte, due parole con cui era solito iniziare molti dei suoi indimenticabili, epici discorsi: "E' soltanto…"
Fonte: A Bola - Il mito brasiliano del Futebol

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