L'erba del vicino è sempre più verde


Si dice che i proverbi siano lo specchio della saggezza popolare perché sempre nascondono un fondo di verità e non sarò certo io a smentire questa convinzione.
Da qualche anno ormai vivo in Brasile, ho avuto la fortuna di conoscere diverse città di questo enorme paese e imparare tante cose, entrare in contatto con molta gente personalmente o virtualmente e sono giunto alla conclusione che spesso, soprattutto in momenti di crisi economico-sociale, la tendenza umana è quella di valorizzare ciò che è lontano, di cui si ha conoscenza superficiale o basata sul “così si dice”. 
In questi anni se avessi organizzato una agenzia di scambi culturali tra Italia e Brasile basati sul “vorrei tanto” e sul “beato te” sicuramente mi sarei arricchito. 
La quantità di Italiani che immaginano che il Brasile sia un paradiso e quella di Brasiliani che credono che il “Vecchio Stivale” (così chiamano affettuosamente il Belpaese) sia la terra promessa è grande e variegata. 
La crisi economica che stiamo vivendo in Italia è tanto profonda quanto sottovalutata dalla popolazione brasiliana, molte persone semplicemente ammirano la nostra arte, il patrimonio culturale, le città storiche, il cibo e l’allegria di noi Italiani senza tenere conto dell’elevato costo di vita, tanto c’è l’euro … dicono loro ma non sono a conoscenza del c’è stato un costante declino della nostra moneta negli ultimi tre anni. 
Quando dico che il salario minimo italiano è più del doppio del salario minimo brasiliano, aggiungo anche quanto costa un litro di latte e un chilo di pane ma mi rispondono che l’Italia è un paese di "primo mondo" o come qualcuno ama dire “di gente educata e civilizzata”. 
Tutte cose vere ma con l’educazione non si garantiscono pranzo e cena… 
D’altro canto moltissimi Italiani pensano che il Brasile sia un paradiso terrestre: allegria, carnevale, sole, calcio, spiagge e belle donne! 
Non nego che esiste tutto questo ma è solo il lato di una medaglia: ad oggi il Brasile è uno dei paesi più pericolosi al mondo, dove la droga è diventato un problema sociale la cui lotta per trovare una soluzione e priorità del governo, la burocrazia è forse peggio di quella italiana e se non hai una assicurazione privata il sistema sanitario è molto carente. 
Se in Brasile esistono tante cose belle e altre meno potrete chiedervi perché io ho deciso di stare qui; la risposta è semplice: non esiste il paradiso sulla terra, tutti i luoghi hanno aspetti positivi e negativi, non necessariamente uno è ottimo e l’altro pessimo. 
Brasile e Italia come amo rispondere sono semplicemente diversi, belli e difficilmente equiparabili. 
Forse è per questo che il mio sogno continua ad essere quello di cercare di vivere pienamente e con soddisfazione ogni singolo giorno e in futuro, con un po’ di fortuna potermi “dividere” tra i miei due paesi: quello dove nacque mio nonno che amo “per eredità” e quello dove sono nato perché orgoglioso di essere Italiano. 
Il consiglio a chi vuole cambiare paese, Brasiliano o Italiano che sia? 
Solo uno: ascoltate il cuore, fatevi coraggio e non dimenticate di usare la testa considerando che un mese di vacanza è diverso da un anno di vita quotidiana fatta di allegria e qualche delusione. 
Buon viaggio per chi parte per una nuova avventura e buona permanenza per chi resta continuando l’avventura giorno dopo giorno. 
(Diego T.)

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