Il Regime Militare (1964-1985)

Il Regime Militare

João Goulart

Il governo di João Goulart fu segnato da una alta inflazione, stagnazione economica e una forte opposizione delle forze armate. Il 31 marzo del 1964 le Forze Armate realizzano un golpe, destituendo João Goulart. I leader del golpe, tra cui i governaatori degli stati di Rio de Janeiro, Carlos Lacerda, di Minas Gerais, Magalhães Pinto di São Paulo e Adhemar de Barros, scelsero come presidente il Generale Humberto de Alencar Castelo Branco, seguito dal Generale Artur da Costa e Silva (1967-1969), il Generale Emílio Garrastazu Médici (1968-74), il Generale Ernesto Geisel (1974-79) e il General João Baptista de Oliveira Figueiredo (1979-84). Tra le caratteristiche che assunsero i governi seguenti al golpe militare, chiamato anche contro-rivoluzione, risaltano la soppressione di alcuni diritti costituzionali degli elementi e delle istituzioni legati al presunto tentativo di golpe comunista, e una forte censura alla stampa, dopo la pubblicazione dell'AI-5.

Nel 1965, tutti i partiti politici allora esistenti furono sciolti ed ebbe inizio l'intensificazione della repressione politica dei comunisti. Soltanto due partiti furono ammessi, l'Aliança Renovadora Nacional (ARENA), e il Movimento Democrático Brasileiro (MDB), che servirono da rifugio per tutta la sinistra e l'estrema sinistra politica. In piccoli municipi, però, la divisione tra i due partiti non era ideologica, ma era basata sulle divisioni delle oligarchie locali.

Nel 1967, fu approvata la la sesta Costituzione Brasiliana dal Congresso, istituzionalizzando il golpe/Rivoluzione/Contro-rivoluzione, e stabilendo elezioni indirette per il Presidente, realizzate da un Collegio elettorale eletto direttamente.

Nello stesso anno, di fronte alla crescita dei movimenti di protesta, il Generale Arthur da Costa e Silva assunse la presidenza. Nel dicembre del 1968, sciolse il Congresso e decretò l'Ato Institucional nº 5, o AI-5, che gli diede diritto di chiudere il Parlamento, negare i diritti politici e sopprimere il diritto di habeas-corpus.

In questo periodo si intensificò la guerriglia nelle città e nelle campagne cercando di rovesciare il regime militare. Praticamente, tutto ebbe inizio con l'attentato nell'Aeroporto Internacional dos Guararapes, a Recife, nel 1966, con diversi morti e feriti, e in diversi altri punti del paese, principalmente São Paulo e Rio de Janeiro. È dopo la configurazione di questa congiuntura di terrore e giustizia sommaria da parte dei gruppi comunisti che la censura ebbe il suo definitivo consolidamento.

Nel 1969, Costa e Silva fu colpito da una trombosi e rimase invalido; una giunta formata dai comandanti delle forze armate prese il potere. Ad ottobre, il Generale Médici fu eletto presidente nel Congresso, e governò durante il periodo più sanguinario della dittatura militare, con una forte repressione dei gruppi terroristi e dei guerriglieri marxisti, con sospetti e collaboratori arrestati, torturari, esiliati o uccisi negli scontri con la polizia. In questa epoca ebbe inizio il movimento guerrigliero Araguaia e la realizzazione dei sequestri degli ambasciatori stranieri da parte di gruppi di sinistra. Questi sequestri erano usati, soprattutto, come una forma di fare pressione sul governo militare per liberare prigionieri politici. Dopo la ridemocratizzazione del paese, si contarono poco più di trecento morti in entrambe le fazioni.

Nel 1974, il Generale Ernesto Geisel diventò presidente, dovendo affrontare grandi problemi economici, causati dal debito estero generato dal governo Médici, e aggravati dalla crisi internazionale del petrolio, e un alto tasso di inflazione.

Geisel iniziò una certa apertura democratica che fu continuata dal successore, il Generale Figueiredo (1979-85). Figueiredo non solo permise il ritorno dei politici esiliati o banditi dalle attività politicge durante gli anni sessanta e settanta, ma autorizzò anche che partecipassero alle elezioni municipali e statali nel 1982.

Il periodo finisce con le elezioni indirette per il presidente nel 1984, con Paulo Maluf concorrendo per il PDS e Tancredo Neves per il PMDB appoggiato dal Frente Liberal, parte dissidente del PDS guidata da José Sarney e Marco Maciel.

Le elezioni, le ultime indirette della storia brasiliana, furono precedute da una enorme campagna popolare in favore delle elezioni dirette, condotta da partiti di opposizione, il frente o il PMDB, che cercava l'approvazione da parte del Congresso dell'Emendamento Costituzionale che proponeva la realizzazione di elezioni dirette. La campagna fu chiamata "Diretas já", ed aveva a capo il deputato Dante de Oliveira, creatore della proposta di emendamento.
Il 25 aprile del 1984, l'emendamento fu votato e ottenne 298 voti a favore, 65 contrari, 3 astensioni e 112 deputati non si presentarono alla votazione. Così l'emendamento fu rigettato, non raggiungendo il numero minimo di voti per l'approvazione dell'emendamento costituzionale.

fonte:it.wikipedia.org

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