Telecom ancora più forte in Brasile

L'affondo di Telecom in Brasile


Telecom chiude la trattativa brasiliana per Aes Atimus alla cifra prevista: 1,6 miliardi di reais, pari a circa 700 milioni di euro.
Dalla Companhia brasiliana de energia, il gruppo presieduto da Franco Bernabè rileverà la rete in fibra ottica di 5.500 chilometri che copre l'area urbana allargata di San Paolo e Rio De Janeiro, le aree più ricche del paese sudamericano.
Posizionandosi in questo modo sulla parte tecnologicamente più evoluta della rete, dopo essere stata costretta, anni fa, ad uscire dal capitale dell'operatore di telefonica fissa Brasil Telecom.
L'acquisizione «è finalizzata al rafforzamento della presenza in Brasile», un mercato «strategico, dove cresceremo e abbiamo una solida posizione competitiva», ha spiegato il presidente esecutivo Franco Bernabé, sottolineando che l'operazione ha una valenza «industriale e infrastrutturale» e consentirà «un'integrazione molto rapida e con ritorni di gran lunga superiori a quelli previsti».

Il prezzo concordato – che sta entro i limiti autorizzati dal consiglio di Telecom Italia – è pari a 12 volte l'Ebitda attuale delle due società proprietarie dell'infrastruttura – Eletropaulo Telecomunicaçoes e Aes Communications Rio de Janeiro – e a 11 volte l'Ebitda atteso per quest'anno, ma è previsto che l'operazione consenta risparmi in termini di Opex e Capex dell'ordine di 1 miliardo di reais nell'arco di un triennio, cosicchè – calcolano gli analisti – il multiplo rettificato per tener conto delle sinergie sprigionabili si riduce a 7 volte.
La nota Telecom spiega infatti che l'operazione permetterà a Tim Participaçoes, holding delle attività brasiliane, di rafforzare lo sviluppo della rete mobile grazie a collegamenti in fibra ottica delle stazioni di trasmissione, permettendo di estendere e accelerare i servizi di broadband mobile e di beneficiare di sinergie tramite l'internalizzazione dell'infrastruttura di accesso di Aes, facendo venir meno l'esigenza di affitto dei collegamenti da altri operatori.
Attualmente i ricavi di Aes Atimus sono di 211 milioni di reais con un margine Ebitda del 63%, ma secondo il vertice Telecom la capienza della rete (trattandosi di fibra ottica, virtualmente illimitata) è ancora poco sfruttata e si conta perciò con l'integrazione, come era stato fatto con Intelig (l'operatore long distance acquisito carta contro carta nel 2009), di poter aumentare considerevolmente introiti e utili.
Il track record è positivo perchè negli ultimi cinque anni Aes Atimus è cresciuta al ritmo del 18% all'anno.
L'acquisizione sarà pagata interamente in contanti dalla controllata brasiliana guidata da Luca Luciani, ma, è stato spiegato, non è stato ancora deciso come finanziarla.
Possibile comunque qualche dismissione minore da parte del gruppo Telecom, che non significa La 7.
Il vincolo resta però quello di non condizionare il cammino di rientro del debito del gruppo che – a livello di posizione finanziaria netta – era di 31,5 miliardi nel 2010 e dovrà scendere a 29,5 miliardi per fine anno.
Già la settimana prossima il direttore finanziario Andrea Mangoni sarà in Brasile per mettere a punto i dettagli dell'operazione, che è ancora subordinata alle necessarie autorizzazioni societarie e delle autorità competenti: il processo dovrebbe concludersi nel quarto trimestre di quest'anno.
Il venditore è stato seguito dal Banco Itaù, Telecom da Mediobanca e dalla banca d'affari locale Btg Pactual.
In Borsa il titolo Tim Partipaçoes – quotato al Novo Mercado di San Paolo – stava guadagnando a metà seduta l'1,3% in controtendenza, mentre Telecom ha seguito l'andamento al ribasso di Piazza Affari cedendo il 2,2% a 0,883 euro, frenando comunque la caduta che per l'indice Ftse-Mib delle blue chip è stata del 3,47%.

fonte:ilsole24ore.com

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