Brasile: 407 mila famiglie in stato di estrema povertà

Brasile, Pil in crescita nel 2012 ma le famiglie in miseria sono più di 400000



Nonostante la crisi economica globale, Il Brasile cresce, ripete il governo. 
La presidentessa Dilma Rousseff si è mostrata molto ottimista in un incontro con i giornalisti sulla tenuta del Paese. E ha annunciato una crescita del Pil nel 2012 del 5%. 
Contemporaneamente però, sempre oggi, il governo ha reso noti i primi dati sul censimento della povertà: 407mila famiglie brasiliane sono in stato di estrema indigenza. 
Il dato è emerso dalla ricerca condotta all'interno del programma Sem Miseria dell'esecutivo. 
Il piano prevede di individuare e localizzare i reali poveri, anzi poverissimi, a cui destinare risorse mirate. 
Il governo vuole arrivare a quota 800mila entro il 2013. 
Intanto, dice la presidentessa, l'economia vola. L'aumento del 5% del Pil, ha spiegato l'erede di Lula, non è una scommessa ma è frutto di un'elaborazione del ministero dell'Economia. 
Il Brasile gode di «una grande capacità di manovra» sul piano monetario, ha sottolineato ancora Dilma Rousseff, e in più può contare su un notevole volume di riserve internazionali. 
Aiuterà la crescita la lotta alla corruzione che la presidentessa si è posta come linea guida del suo mandato. 
Il 2012 segnerà quindi secondo il governo una netta ripresa per il Paese, che in chiusura di 2011 registra un segno meno per molti capitoli economici. 
La Banca centrale ha sforbiciato per tre volte di seguito il tasso di sconto - che rimane comunque all'11 per cento - e non si esclude che possa operare un quarto taglio. 
Il governo ha varato misure di incentivo all'export, alleggerito il peso fiscale sui beni destinati al consumo interno e reso un pò più elastico l'accesso al credito. «Sotto controllo», ha sottolineato la Rousseff, sarebbe anche l'inflazione. 
Dalle stime ufficiali dovrebbe rimanere nel 2012 entro la soglia del 5 per cento.
(Emanuela Fontana)


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