Brasile nuova terra della speranza

Il Brasile è il nuovo destino de emigrazione.




Da molti è stato già soprannominato “il nuovo bengodi“. 
In un mondo che finanziariamente sembra andarsene in pezzi, il Brasile - grazie al suo Pil record di +7,5% nel 2010 e ad una crescita esponenziale - si è trasformato negli ultimi mesi in una calamita straordinaria che attrae un nuovo, fortissimo flusso di immigrazione, aumentato nell’ultimo anno addirittura del 52%. 
In pole position tra questi nuovi migranti, tuttavia, la parte del leone non la fanno, come in Italia, africani e asiatici bensì giovani provenienti dalla vecchia Europa e dagli Stati Uniti, due ex aree ricche del mondo alla ricerca oramai, soprattuto tra le nuove generazioni, di salari e possibilità di crescita oramai “introvabili” in patria. In testa alle graduatorie dei neoimmigrati in Brasile, in testa ci sono gli statunitensi seguiti a ruota dai portoghesi (328 mila). 
Poi, a ruota arrivano i boliviani (50 mila) e gli argentini (42 mila), anch’essi attratti dall’eldorado brasiliano e alla ricerca di una vita migliore. 
 Non mancano ovviamente gli italiani.
Tante le imprese del nostro paese presenti in Brasile, con unacrescita netta del 10% registrata nell’ultimo anno secondo i dati forniti dalla Camera di commercio italiana di San Paolo. 
In totale quasi un milione e mezzo di immigrati legali, circa lo 0,8 dell’intera popolazione brasiliana, cui si aggiungono i clandestini che secondo le autorità doganali superano le 600mila unità. 
 Tra gli italiani alla ricerca di una svolta in Brasile c’è anche Luca, il cognome preferisce non rivelarlo, che sino allo scorso 14 febbraio aveva un’avviata attività in Libia, dove forniva a grandi aziende manodopera specializzata proveniente da paesi “a basso costo” come, ad esempio, il Pakistan. “Ora, con il crollo del regime di Gheddafi”, spiega lui, appena arrivato a San Paolo, “sto cercando di aprire un’attività qui perché, diciamocelo chiaramente, oggi come oggi in Europa non c’è liquidità né prospettive sostenibili“. 


Paolo Manzo, giornalista free-lance, vive a San Paolo, in Brasile, con la moglie. Parla 6 lingue, laurea alla Bocconi, master all’ICE e scrive, tra gli altri, per CartaCapital, Le Monde Magazine, The News, La Stampa e Il Secolo XIX. Per Baldini e Castoldi ha scritto Lula il presidente dei poveri

http://blog.panorama.it/mondo/2011/12/09/pronto-brasile-e-boom-di-immigrati-da-europa-e-stati-uniti-in-crisi

0 commenti:

Copyright © 2008 ITALIANO ... BRASILEIRO | Editato da D.T.