Leônidas da Silva

Leônidas da Silva, (il Diamante Nero)
Leônidas nacque  a Rio de Janeiro il 6 settembre del 1913 e morì a  Cotia il 24 gennaio del 2004. Fu uno dei più grandi calciatori della prima metà del secolo XX. Quattro volte campione con il Botafogo e cinque con il São Paulo fu l'inventore del Gol di Bicicletta.
Leônidas da Silva fu capocanniere con sette marcature nel mondiale del 1938 vinto dall'Italia e fu anche nominato miglior giocatore della manifestazione. 
Al suo ritorno in patria era senza dubbio l'uomo più famoso tanto che fu il primo sportivo a fare da testimonial ad un prodotto commerciale; la Lacta lo scelse per pubblicizzare le sue tavolette di cioccolata chiamate "Diamante Nero" e da quel giorno il volto di Leônidas venne conosciuto anche oltre i confini del Brasile tanto da passare alla storia come il Diamante Nero. 
Parlano del campione degli anni Trenta personaggi famosi che ricordano le sue giocatee le sue imprese. 
Luís Inácio Lula da Silva (Ex Presidente del Brasil). "Leônidas da Silva, quando inventò la bicicleta, probabilmente non sapeva che stava creando una giocata immortale." 
Washington Olivetto.(Publicitário). “Fu il primo Silva di successo nel calcio brasiliano”. 
José Augusto Bastos Neto. (Ex-presidente del São Paulo). "Il Brasile ha avuto tre divinità nel calcio: Fried nell’epoca del dilettantismo, Leônidas nell’epoca del romanticismo e Pelé nel professionismo ma soltanto i primi due si completarono in quanto ebbero il privilegio di giocare nel São Paulo." 
Nélson Rodrigues. (Scrittore, drammaturgo e giornalista). "Un giocatore rigorosamente brasiliano, brasiliano dalla testa ai piedi. Aveva fantasia, capacità di improvvisare, la scaltrezza, la sensualità del nostro tipico fuoriclasse.” 
Mário Filho.( Scrittore e giornalista). "Leônidas non spiegava nulla. Quando la gente stava preparando gli occhi per vedere meglio, la magia già era stata fatta”. “Leônidas da Silva era un mago del calcio. Piantava alberi di banana in campo. Inventò la bicicletta. Non faceva soltanto il gol, e quelli che faceva avevano qualcosa in più di una semplice palla na rete”. 
Armando Nogueira.(Scrittore e giornalista). "La palla era la luna piena splendente di Leônidas da Silva."
Eduardo Galeano.(Scrittore e giornalista). "Aveva le dimensioni, la velocità e la malizia di una zanzara. I gol di Leônidas erano così belli che anche il portiere battuto si rialzava per fargli i complimenti”. 
Alfredo Foni.(Portiere della nazionale italiana campione nel 1938). "E’ stato come un regalo del cielo sapere che Leônidas non avrebbe giocato. Vero artista, giocoliere del pallone, era un giocatore che sorprendeva tutti”. 
Bauer.(Centrocampista della nazionale brasiliana nel 1950). “Il calcio brasiliano deve essere separato in due epoche: quella di Leônidas e quella di Pelé. Anzi, pendo che fu con lui che il Re ha imparato quell’arte di fingere che era in fuorigioco, legandosi la scarpa e, all’improvviso, prendere il pallone, fare gol e lasciare l’avversario totalmente rintontito”. 
Poy.(Ex-portiere del São Paulo). “Tra lui e Pelé esiste una differenza: i media elettronici. Quando arrivai dall’Argentina, senza nemmeno capire perfettamente la lingua, fui adottato da lui. Dentro il campo si trasformava in un guerriero. Non voleva perdere nemmeno negli allenamenti. Feola aveva addirittura il problema a schierare i difensori. Negli ultimi anni di carriera, con il ginocchio sinistro compromesso, si mise a giocare soltanto con la gamba destra. E’incredibile ciò che riusciva a fare…”. 
Ruy Campos.(Ex-compagno nel São Paulo). “Leônidas è stato una specie di equazione di tutti i centravanti che l’hanno preceduto. Non ho mai visto un giocatore tanto appassionato per la vittoria”. 
Teixeirinha.(Ex-compagno nel São Paulo). “Ha sempre cercato di aiutare i più giovani e fu la più grande stella della sua epoca”. 
Yeso Amalfi.(Ex-compagno di squadra). “Non ho mai visto Leônidas fare un tiro oltre la traversa. Inquadrava la porta da qualunque posizione dell’areas di rigore. In campo parlava solo di calcio. E fuori era educato e colto”. 
Luizinho.(Ex-giocatore del São Paulo e della nzionale brasiliana, compagno di Leônidas). “Era un piacere gocare con lui. Dentro il campo, era uno spettacolo. Solidario con i compagni, coraggioso e interessato”.


Fonte: A bola - Il mito brasiliano del Futebol

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