Caso Pizzolato: il Tribunale italiano autorizza l'estradizione


Il Tribunale italiano oggi, giovedì 12 febbraio, a autorizzato l'estradizione in Brasile dell'ex direttore di Marketing del Banco do Brasil Henrique Pizzolato, condannato per il coinvolgimento nelle scandalo "mensalão"
Poco dopo essere annunciata la decisione, il Brasiliano si è presentato al comando di polizia di Maranello (MO) dove resterà sotto custodia.
Con la nuova presa di posizione la Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione di prima istanza di rifiutare il rimpatrio dell'ex direttore accettando le garanzie date dal governo brasiliano che hanno garantito che l'integrità fisica di Pizzolato sarà assicurata.

L'Interpol è stata attivata per cercare Pizzolato che era considerato ufficialmente un fuggitivo. A partire da questo momento il caso Pizzolato cessa di essere un affare giuridico e diventa un caso politico. Spetterà al ministro della Giustizia del governo italiano la decisione finale su questo caso. Già si mormora che potrebbero nascere attriti tra Brasile e Italia in relazione alla decisione dell'ex Ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, di non aver concesso a suo tempo l'estradizione di Cesare Battisti, condannato in Italia per omicidio.

Con il processo terminato ieri, il cui risultato è stato comunicato oggi,  la Corte ha deciso che "esistono le condizioni per procedere all'estradizione", dovute all'impegno del governo brasiliano di garantire una "prigione giusta" al condannato.

Pizzolato è stato condannato a 12 anos e 7 mesi de reclusione ma un anno e cinque mesi fa è fuggito dal Brasile con un passaporto falso dichiarando che aveva fiducia nella giustizia italiana che non avrebbe fatto un processo politico contro di lui, accusa che mosse alla giustizia brasiliana. 
Fu arrestato lo scorso settembre a Maranello e la Corte di Bologna aveva negato l'estradizione allegando che le prigioni brasiliane non presentavano le necessarie condizioni di sicurezza per garantire l'incolumità fisica di Pizzolato. All'uscita dal carcere l'ex direttore disse che era fuggito per "salvarsi la vita"

Per ribaltare la decisione gli avvocati contrattati dal Brasile hanno insistito che l'Italia non poteva generalizzare sulle condizioni carcerarie brasiliane.
Dall'altra parte gli avvocati di Pizzolato hanno introdotto per la prima volta il tema "Battisti" sostenendo la tesi che l'ex direttore non poteva essere consegnato alle autorità brasiliane visto il precedente rifiuto del Brasile in merito a Battisti. 
"Il Brasile ha dimostrato che non esiste criterio di reciprocità e quindi anche l'Italia deve rispondere negativamente alla richiesta di Brasilia" è quanto sostenuto dall'avvocato Emanuele Fragasso. 
L'avvocato Michele Gentiloni a sostegno della richiesta ha ribattutto:"Tutto questo non ha nessuna influenza sul processo e inoltre è la prima volta che la difesa cita questo precedente."
Gentiloni sostiene che i casi sono diversi e inoltre ricorda come altri due rei sono stati consegnati al Brasile dalla giustizia italiana nei mesi scorsi.

Il Brasile ha ottenuto questa vittoria grazie alle garanzie relative all'incolumità di Pizzolato che date dal Ministro della Giustizia José Eduardo Cardozo e dal Procuratore Generale della Republica, Rodrigo Janot. 
Gli avvocati contrattati dal Brasile hanno inoltre riferito al giudice che "Pizzolato farà parte, così come gli altri condannati del mensalão, di una categoria di reclusi a cui viene assicurato il totale rispetto della legge e del loro conforto."

A prova di quanto detto hanno spiegato che Pizzolato sarà incarcerato nel Complexo da Papuda, e "isolato dal resto dei detenuti".

Fragasso, avvocato di Pizzolato, ha criticato il comportamento del Brasile. "Non sappiamo ancora se vanno in ferie nella Papuda o è una prigione. Anche il turista che va a Copacabana ne approfitta per visitare la Papuda?", ha ironizzato l'avvocato.

Concludendo gli avvocati del Brasile hanno sostenuto come decine di prigionieri sono stati estradati "in paesi dove il rispetto dei diritti umani è molto peggio che in Brasile". Gentiloni ha evidenziato che, che in tutta Europa e anche nella Corte di Strasburgo, criminali sono stati estradati in paesi come Bangladesh, Messico, Russia, Kazakistan, India e Turkmenistan.

Per gli avvocati quindi la situazione generale del sistema carcerario di un paese non può essere considerato argomento sufficiente per impedire l'estradizione.

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