Mondiali 2014, Brasile apre a Fiat e imprese italiane
I Mondiali di calcio in programma in Brasile nel 2014 rappresentano un'opportunità unica per le imprese italiane. Anche per la Fiat, che nel torneo in programma tra cinque anni avrà a disposizione un vero e proprio trampolino di lancio verso i mercati extraeuropei. E' quanto segnalato stamani nel corso di 'Italy for Sport', convegno organizzato dall'Istituto Nazionale per il Commercio Estero proprio in vista dei Mondiali del 2014. Giovanni Sacchi, direttore dell'ICE a San Paolo, ha aperto i lavori ritraendo il Brasile come un Paese prossimo ad uscire dalla crisi economica internazionale grazie ad un "mercato bancario solido", al buono stato di salute nel settore delle esportazioni (la Cina è il primo cliente), all'autosufficienza energetica e alla ripresa generale dell'economia interna dovuta ad un "importante afflusso di credito". La prospettiva dei Mondiali è considerata il "volano" dell'ascesa del Brasile, che in vista del torneo iridato del 2014 punta ad un profondo lifting in ogni settore, in particolar modo in quelli legati alle infrastrutture, al trasporto pubblico e agli stadi, che si ispireranno al modello polifunzionale dell'impianto londinese di Wembley. Sacchi - intervenuto in sostituzione del presidente dell'ICE Umberto Vattani, bloccato da un imprevisto - in tema di stadi ha indicato che le autorità locali intendono massimizzare gli introiti del botteghino, che al contrario di quanto accade nel calcio europeo rappresentano una voce fondamentale nel bilancio dei club e delle istituzioni sportive brasiliane. Gli impianti polifunzionali, in base alle previsioni illustrate stamani, dovrebbero portare indirettamente il mercato dei calciatori ad avere un'incidenza minore sullo stato delle finanze dei club: i Mondiali, dunque, dovrebbero rendere più onerosa la ricerca di nuovi talenti in Brasile. La Coppa del Mondo del2014, secondo Josè Roberto Bernasconi, presidente del sindacato brasiliano dell'Architettura e dell'Ingegneria, rappresenterà una chance importante anche per la Fiat. Bernasconi, ricordando la presenza della casa di Torino nello Stato di Minas Gerais, ha di fatto invitato la Fiat a puntare sui Mondiali brasiliani seguendo l'esempio di Hyundai e Samsung, che grazie alla sponsorizzazione della Coppa del Mondo di calcio disputata nel 2002 in Giappone e Corea del Sud a suo dire riuscirono a compiere un vero e proprio salto di qualità affermandosi tra i marchi diffusi a livello globale come Nike, Visa e Mastercard. Il presidente del Sinaenco ha inoltre sottolineato più volte la possibilità di business nel campo delle infrastrutture, indicando in particolar modo la necessità di costruire collegamenti stradali moderni con i Paesi settentrionali dell'America del Sud ed il bisogno di ampliare drasticamente numerosi snodi aeroportuali, ferroviari e marittimi. "Tutte le città brasiliane hanno problemi in questo senso", ha affermato Bernasconi, "anche San Paolo. Servono pesanti investimenti anche all'aeroporto di Brasilia, che potrebbe fungere da snodo per le altre destinazioni". Brasilia è una delle dodici città scelte dalla Fifa per le partite dei Mondiali. Le altre sedi di gara sono Rio de Janeiro, San Paolo, Curitiba, Porto Alegre, Cuiaba, Manaus, Fortaleza, Natal, Recife, Salvador e Belo Horizonte. Nel corso del convegno - che ha registrato anche la presenza di Coni Servizi Spa, Trevi Spa (Geotermia), Italfer (armamenti ferroviari), Impregilo, Unicredit, Intesa San Paolo, Gep Spa (carte con microchip), Tecnimont, Elsag Datamat (di Finmeccanica), La Metaltecnica (produce seggiolini da stadio), Mont Ele (settore ferrometrotranviario) - Bernasconi ha poi indicato la necessità di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Rio e San Paolo, evidenziando tra le possibilità di business anche le cosiddette 'fan zone', le piazze di ritrovo allestite dalla Fifa che hanno trasformato in un affare, e non più in una minaccia all'ordine pubblico, i moltissimi tifosi rimasti senza biglietto. Il presidente del Sinaenco le ha definite "vere e proprie Disneyland", macchine da soldi dove tutto - dal merchandising al ristoro - rientra in una 'bolla' commerciale approvata dalla federcalcio internazionale. Per sottolineare la portata del possibile affare Bernasconi ha ricordato come in Germania i Mondiali fecero registrare 3,3 milioni di tifosi negli stadi contro i 18 milioni nelle 'fan zone'. In Brasile le proporzioni dell'affare-calcio dovrebbero crescere sensibilmente. L'audience televisiva globale nel 2014 sarà di circa 40 miliardi di persone contro i 27 di Germania 2006, Mondiale trasmesso in 240 Paesi. Le altre possibilità di business aperte alle imprese italiane riguardano inoltre le strutture alberghiere (carenti soprattutto nello Stato di Minas Gerais), il settore energetico (la rete brasiliana secondo Bernasconi è talvolta carente ed esposta al rischio di blackout) e l'ampio spettro delle opportunità relative alle concessioni pubbliche per il rinnovamento dei centri urbani. I Mondiali del 2014 dovrebbero attirare in Brasile circa 600mila turisti, generando un traffico aereo supplementare pari a 6.000 voli internazionali nel solo mese del torneo. "Bisognerà ampliare i terminal e le piste di diversi aeroporti", ha infine segnalato il presidente del Sinaenco.
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