Calciatori: il Brasile esporta tanto e importa poco

Calciatori: Brasile paese che esporta tanto e importa poco


Import-export di calciatori. Il Brasile esporta molto e importa pochissimo. Eppure il Brasile è uno degli stati più ricchi tra i Paesi emergenti anche se al suo interno le contraddizioni economiche sono stridenti tanto che una piccola parte della popolazione (più o meno residente) controlla la maggior parte della ricchezza prodotta e gestita sul territorio. In Brasile un calciatore famoso firma il contratto in milioni di dollari e non certo le squadre hanno budget con la dicitura “pizze e fichi”.

FENOMENI, TALENTI E BUFALE - Un esercito di calciatori brasiliani, più o meno adatti al professionismo fuori le mura domestiche, ogni anno invade il mondo: migliaia in Europa, parecchi in Russia un buon numero in Estremo Oriente e non manca qualche vagonata nei Paesi Arabi e negli States. I fenomeni sono pochi e noti, quelli dignitosi li conosciamo, le “pippe” e le “bufale” basta poco per capirle. Tanti presidenti che pensavano di aver ingaggiato il nuovo Pelè e si sono trovati sul groppone gente del calibro di Jorge Andrade, detto "er moviola", o Luis Silvio Danuello che suscitò perplessità nello stesso connazionale Falcao al suo arrivo nella Pistoiese chiese: «E chi è?» nonostante una diffusa “omertà” in materia. Qualcuno sorriderà ma sono più gli inguardabili che quelli che realmente adatti ai campionati professionistici europei. Nei Paesi dell’Eldorado (Inghilterra, Italia, Germania e Spagna) un brasiliano o un argentino non dirà mai che un suo connazionale calciatore deve andare a vendere olive e bruscolini fuori dallo stadio e il motivo è facilmente intuibile. Tocca dunque ai presidenti nostrani (e non solo) stare attenti ai cantastorie (leggasi procuratori e affaristi) e ai loro dirigenti che volano in Sudamerica alla ricerca della stella di turno.

54 ESTRANGEIROS – Il Brasile esporta molto e importa con il contagocce. In Brasile la stagione è in corso e al momento sono 54 i calciatori stranieri distribuiti tra Série A, B e C: tra la terminologia italiana e quella brasiliana cambia soltanto l’accento sulla prima “e”. Quaranta stranieri nella massima serie, nove in B e 5 in C. Nessuno nella locale Série D composta da 40 squadre. Pochi rispetto ad altre nazioni calcisticamente evolute e con ricchi ingaggi eppure non sono pochi i giornali locali che ospitano l’intervento di opinionisti che dicono che gli stranieri tolgono spazio ai giovani brasiliani! Alé! Sono gli argentini a guidare la pattuglia più numerosa degli stranieri presenti nei campionati brasiliani con nove elementi in Serie A, tra i quali il portiere Abbondanzieri che gioca nell’ Internacional di Porto Alegre, squadra notoriamente appassionata di “estrangeiros” al pari dell’ Atlético Mineiro. In A i colombiani sono sette, i paraguani sei, gli uruguaiani tre. Stesso numero calciatori uruguaiani in Serie B e Serie C.

OSIO, UNICO CAMPIONE PAULISTA - Dopo tanti anni ancora fa scalpore la presenza di un calciatore italiano nel campionato di Serie A brasiliano. Toccò a Marco Osio, classe 1966 nato ad Ancona, indossare la maglia del Palmeiras nella stagione 1995-96 che con venti presenze e un gol riuscì anche a vincere il campionato Paulista. Un aspetto di non poco conto: Osio approdò al Palmeiras proveniente dal Parma: entrambe le società all’epoca erano controllate dalla Parmalat di Calisto Tanzi

fonte:corrieredellosport.it

1 commento:

  1. Hanno giocato in Brasile anche i portieri Gianpaolo Spagnulo con il Bahia, e Giampaolo Di Magno con il Duque de Caxias.

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