Carrefour e le nuove alleanze in Brasile

Carrefour non fa retromarcia in Brasile



Con il via libera del proprio cda al piano proposto da Gama per conquistare la testa del retailer Cbd, Carrefour ha chiaramente manifestato l'intenzione di non fare retromarcia in Brasile.

Con il via libera del proprio cda al piano proposto da Gama per conquistare la testa del retailer Cbd, Carrefour ha chiaramente manifestato l'intenzione di non fare retromarcia in Brasile lanciando un guanto di sfida alla rivale domestica Groupe Casino.
Il board del colosso francese della grande distribuzione ha approvato la fusione in una joint venture paritetica dei suoi asset brasiliani con il retailer Companhia Brasileira de Distribuicao Grupo Pao de Acucar (CBD).

Carrefour sarebbe in grado di consolidare i conti della nuova entità nel suo bilancio a partire dal primo gennaio 2013.
Il Cda ha comunicato che "il progetto è in linea con la strategia di Carrefour di rafforzare la presenza nei mercati emergenti e garantisce un valore aggiunto per Carrefour".
Il merger darebbe vita ad una società leader nel settore della grande distribuzione in Brasile, un mercato che attualmente è il terzo al mondo in termini di spesa per beni alimentari, si legge in una nota del gruppo.

La matricola avrebbe le carte in regola per recitare da protagonista grazie a vendite proforma che, per il 2011, andrebbero oltre i 30 miliardi di euro e con sinergie annuali stimate in una range compreso tra 600 e 800 milioni di euro.
Se l'operazione dovesse concretizzarsi, l'esposizione di Carrefour ai mercati emergenti crescerebbe in maniera esponenziale tanto da raggiungere nel 2013 il 40% delle vendite consolidate.

Carrefour non si è fatta dunque intimorire dall'iniziativa di Groupe Casino di aumentare la quota detenuta in Cbd al 43,1%.
Casino ha ribadito che l'aumento della presenza nel capitale del retailer carioca dimostra il proprio impegno verso la societá, attualmente controllata tramite un accordo parasociale siglato con l'imprenditore brasiliano Abilio Diniz e la sua famiglia e attraverso la holding Wilkes, di cui detengono il 50% ciascuno.

Tuttavia la mossa è stata vista come il palese tentativo di bloccare le mire di Carrefour sulla catena di supermercati verdeoro, in particolare alla luce delle notizie giunte a inizio della scorsa settimana.
Martedì scorso Gama, la holding che fa capo al gruppo finanziario Btg Pactual, ha messo sul tavolo di Carrefour un piano finalizzato a strappare il controllo di Cbd a Casino.

In particolare Gama ha proposto a Carrefour di dare vita ad un'alleanza strategica in Brasile attraverso una complicata operazione che consentirebbe al gruppo francese di mettere le mani su Cbd e al veicolo d'investimento carioca di aggiudicarsi un'importante quota nella società transalpina.

La patata bollente ora è in mano a Casino che dovrà sfuggire all'accerchiamento subito dalla concorrente francese a dalla famiglia Diniz e potrà riuscirci solamente tenendo i nervi saldi ed evitando mosse affrettate.
Casino si è limitata a dire che "Carrefour e i membri del Cda potrebbero essere ritenuti responsabili nel caso in cui dovessero accettare, malgrado i numerosi avvertimenti, una transazione ostile, che è il risultato di trattative illegali".

fonte:milanofinanza.it

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