Curarsi dal traffico

Curarsi dal traffico
In Brasile nasce il primo ambulatorio per automobilisti


Clacson a manetta, file di km senza apparente via d’uscita, il vicino che vi sorpassa senza mettere le freccia. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita al volante della propria auto da civile ed educato cittadino non si sia trasformato in una furia della natura dando spazio ai propri istinti primordiali. State tranquilli, la metamorfosi che avete subìto non è un fatto isolato ma un vero disturbo studiato dalla psicologia. In termini tecnici si tratta di Tei, alla lettera disturbo esplosivo intermittente e che il disturbo sia diventato dominante nella società contemporanea lo dimostra l’apertura in Brasile, paese che vanta 45 milioni di auto, di un ambulatorio dedicato nella città di San Paolo, metropoli del rumore insieme a Mumbai, Nuova Delhi, Il Cairo. Il progetto ha avuto così successo nel paese verde-oro che si sta pensando di “esportarlo” in Europa. L’obiettivo è curare attraverso una serie di sedute coordinate da un team di psicologi dell’Hospital das Clinicas della città il comportamento dell’automobilista. Insegnargli a prevenire le reazioni tipiche di chi, costretto per almeno due ore al giorno ad affrontare il traffico metropolitano, alla fine non può che dare in escandescenze. E’ stato un successo immediato. I 180 posti del primo corso sono andati a ruba ma soprattutto è la gioia degli automobilisti a colpire di più. “L’automobile - racconta Christina Lahr, una delle responsabili del progetto - è diventato uno strumento per alleviare la furia che c’è in noi. L’automobilista si sente socialmente protetto dall’anonimato dentro l’abitacolo e quindi non ha più freni”. Tra le tecniche di cura predisposte quella del semaforo. Gli automobilisti vengono allenati al corretto impulso di fronte ai colori che cambiano. Inutile dire che chi riesce a guarire alla fine si guadagna un titolo originale quanto utile, quello di paziente. Che nel traffico ha il suo perché.



fonte:panorama.it
Dopo aver visto il traffico di San Paolo ed essere rimasto varie ore fermo nella Marginal Tiete o aver impiegato 3 ore per fare 4 km a Salvador in una giornata di pioggia non posso che condividere questa iniziativa.
Non so se in Italia arriverà mai questo tipo di struttura di appoggio perchè fortunatamente il livello di traffico nelle nostre città non è minimamente paragonabile a quello delle metropoli brasiliane ma concordo in pieno quando si dice che oggi l'automobilista dentro l'abitacolo non ha più freni!
In sintesi benvenute iniziative del genere che possano migliorare la nostra qualità di vida nelle grandi città.

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