Fondo Monetario: il Brasile nel club dei ricchi
Fondo Monetario:
il Brasile nel club dei ricchi
La notizia arriva da quella roccaforte della finanza che è il Fondo Monetario Internazionale. Il Brasile ha annunciato di essersi formalmente impegnato ad acquistare obbligazioni per dieci miliardi di dollari proprio dell’FMI. In parole semplici dopo anni in cui ha ricoperto il ruolo di paese debitore il paese verde oro passa dall’altra parte della barricata trasformandosi in paese creditore. Ad annunciarlo il ministro delle Finanze in persona Guido Mantega che ha consegnato al direttore del Fondo Monetario, Dominique Strauss-Kahn, una lettera che conferma “la decisione di contribuire ad accrescere le risorse disponibili per il Fmi” durante l’assemblea annuale del Fondo. L’obiettivo, nello specifico, oltre ad andare per la prima volta “a credito” è di contare di più in sede di votazioni.
Per il Brasile si tratta di un cambiamento di prospettive importantissimo che si aggiunge al boom economico, geopolitico e culturale che il paese sta vivendo, ben simboleggiato dalla recente assegnazione delle Olimpiadi 2016. Il presidente Lula del resto l’aveva detto ai suoi elettori. La crisi internazionale è per il Brasile una “marolinha”, una piccola onda. E i numeri gli stanno dando ragione dalla crescita del 14% dei crediti concessi dalle banche negli ultimi mesi, il tasso di sconto per la prima volta da 45 anni sotto il 10% al Pil che per il 2010 si prevede cresca almeno del 5 %. Del resto basta farsi una passeggiata per San Paolo, considerata la capitale finanziaria del paese per rendersi conto che il Brasile sta accedendo a quel ristretto parterre composto dai giganti della terra al pari di Cina e India. 830 jet privati solcano ogni giorno i suoi cieli, nel 2009 si è registrata la maggior vendita al mondo di Ferrari e di Rolls-Royce e per i patiti dello shopping ci sono ben quattro negozi di Tiffany, tre di Bulgari. Prove generali di un paese in trasformazione.
Fonte:Repubblica.it
Effettivamente per chi vive nelle grandi aree urbane del paese il cambiamento é continuo e ben visibile ma questo cambiamento positivo non coinvolge la parte della popolazione piú debole e povera.
Gli investimenti stranieri sono massicci e continui ma per cambiare radicalmente il volto del Paese ci vorrebbero delle efficaci politiche sociali e un sistema educativo realmente valido e omogeneo in tutto il territorio nazionale.
La crisi qui si é sentita solo lievemente ma ironicamente potrei dire che il Brasiliano é abituato a vivere con una crisi quotidiana e costante che una piú o una meno non fanno la differenza....
Certamente ora con la scoperta di ulteriore petrolio il Brasile , diventando energiticamente autosufficiente, diventerá sempre piú uno dei giganti dell´economia mondiale.
0 commenti: