Il cardinale primate del Brasile ha le sue radici a Gazzolo
Il metropolita di Salvador de Bahia ricostruisce l'albero genealogico e scopre le origini veronesi della famiglia.
Geraldo Majella Agnelo è stato presidente della Conferenza episcopale brasiliana: a settembre verrà a celebrare la messa nella «sua» frazione
Il cardinale Geraldo Majella Agnelo, già presidente della Conferenza episcopale brasiliana, è originario di Gazzolo d'Arcole. Ha cercato le sue origini italiane per tutta la vita e, grazie all'aiuto di don Antonio Marangoni, direttore degli archivi della Diocesi di Vicenza - che è riuscito a ricostruire il suo albero genealogico - ha potuto conoscere e visitare da dove proviene la sua famiglia.
Cioè dalla parrocchia di Gazzolo, da dove suo nonno allora bambino, partì con il padre alla volta del Brasile. «Il bisnonno Celestino Spagnolo, con il nonno Silvio Spagnolo, nel 1891 lasciarono la comunità di Gazzolo ed emigrarono in Brasile», racconta don Marangoni, «da Silvio, nacque Silvia Spagnolo, la madre del cardinale. Egli sapeva che le sue origini erano italiane ed esattamente della provincia veronese, ma non conosceva il paese di provenienza dei nonni».
«Così ha incaricato la diocesi di Verona di rintracciare da dove provenisse la sua famiglia, ma questa non è riuscita a venirne a capo, finché è stato trovato un aggancio con Arcole», racconta il direttore degli archivi diocesani, «così la diocesi veronese ha cercato negli archivi della parrocchia di Arcole, senza trovare nulla. A questo punto ha scritto alla nostra diocesi».
«Sapendo che Gazzolo venne eretta a parrocchia nel corso dell'Ottocento e che prima dipendeva da Arcole e dunque i fedeli venivano battezzati ad Arcole e che il comune di Arcole è diviso in tre parrocchie (Arcole, Volpino e Gazzolo), in due giorni siamo riusciti a risalire da dove partirono i suoi progenitori», continua don Marangoni.
«La famiglia Spagnolo risulta presente a Gazzolo fin dal '500 e il bisnonno del cardinale, Celestino, abitava in via Marezzane», rivela l'archivista della diocesi. «Così abbiamo potuto trasmettere la notizia certa delle origini al cardinale, che è venuto in visita privata in Italia e ha voluto visitare per mezza giornata le parrocchie di Arcole e Gazzolo, il cimitero di Gazzolo e la casa del bisnonno e del nonno».
Geraldo Majella Agnelo è nato il 19 ottobre 1933 a San Paolo del Brasile, dove ha studiato ed è diventato sacerdote. Papa Paolo VI lo volle far studiare a Roma dove si è laureato e lo nominò vescovo di Lodrina, nella regione del Paranà. Papa Giovanni Paolo II lo ha chiamato nuovamente a Roma, dove è rimasto per dieci anni fino al 1999, come segretario della pontificia commissione per la liturgia. Sempre Karol Woitjla lo fece cardinale nel 2001, quando Majella Agnelo è diventato vescovo di Salvador de Bahia e poi presidente dei vescovi brasiliani.
La Conferenza episcopale brasiliana è una delle più grandi in assoluto e il cardinale Majella Agnelo l'ha retta fino al 2007. «È una delle personalità della Chiesa più eminenti e fu tra i papabili alla morte di Woitjla», fa sapere don Marangoni. «Adesso, con tutti i documenti in mano, ha chiesto di ottenere la cittadinanza italiana e ha espresso il desiderio di incontrare pubblicamente le comunità di Gazzolo ed Arcole».
Il cardinale Majella Agnelo celebrerà la sua prima messa nella chiesa parrocchiale di Gazzolo, il prossimo 12 settembre, in occasione della sagra paesana. «Sarà un'occasione di festa per tutta la comunità cristiana arcolese, non solo di Gazzolo», conclude don Marangoni, «e questo incontro servirà a far riflettere la gente di qui sul problema degli immigrati oggi, dato che il cardinale è un figlio dell'emigrazione di Gazzolo».
Avuta la comunicazione dalla diocesi, il sindaco ed onorevole, Giovanna Negro, anche lei di Gazzolo, ha incaricato l'assessore Alessandro Ceretta di occuparsi dei preparativi per accogliere il cardinale. «Organizzeremo una festa di benvenuto alla quale invitiamo fin da ora a partecipare tutta la popolazione, non solo di Gazzolo, ma anche di Arcole», annuncia il primo cittadino.
(Zeno Martini)
fonte:larena.it
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