Fiat bene in Brasile, per Iveco redditività a due cifre nel 2014
Fiat sale dello 0,97% a quota 9,37 euro in Borsa in scia alle anticipazioni di MF secondo cui entro fine giugno il Lingotto dovrebbe comunicare alla banche creditrici la ripartizione del debito tra le due entità che saranno oggetto di spin off (Fiat Auto e Fiat Industrial).
Inoltre per la quotazione di Fiat Industrial soono state individuate sia la società veicolo, a cui saranno conferiti i vari asset (Iveco+CNH+FPT Marine) sia la nuova Fiat Industrial Finance, cioè la società che si occuperà di gestire la finanza della parte Industrial. Notizie positive in quanto confermano che il timing dello spin off entro fine anno sarà rispettato.
"Riteniamo che la notizia sia positiva perché dimostra come il processo di separazione sia ben avviato", commentano gli analisti di Banca Akros (buy, target price a 13,50 euro). Una separazione in due del gruppo "impensabile senza l'acquisizione di Chrysler, perché l'auto non avrebbe potuto essere autonoma'', ha sottolineato oggi il presidente di Fiat, John Elkann, sostenendo anche che nel settore dell'auto "ci dobbiamo preparare a situazioni inaspettate, che bisogna essere capaci di gestire".
Sicuramente il forte calo delle vendite auto a causa della crisi è una di queste. Fa eccezione il Brasile dove il gruppo Fiat ha registrato nella prima metà di giugno in Brasile immatricolazioni per 24.078 autovetture (19.343 nella prima metà di maggio e 27.363 nella prima metà di aprile), per una quota di mercato del 25,34%, in calo rispetto al 26,3% del corrispondente periodo del 2009, ma in aumento rispetto al 23,52% della prima metà dello scorso maggio.
Per la Fenabrave, la federazione dei concessionari brasiliani, il mercato automobilistico nel suo complesso ha registrato, sempre nella prima metà del mese in corso, 95.009 immatricolazioni, in flessione del 10,46% rispetto alla prima metà di giugno 2009 e in aumento del 15,55% rispetto alla prima metà di maggio scorso.
Vanno meglio i veicoli commerciali le cui consegne sono ammontate a 27.344, in rialzo del 19,11% rispetto alla prima metà di maggio 2009 e in calo del 24,34% rispetto ai primi 15 giorni di giugno 2009 e del 7,8% rispetto alla prima metà di maggio scorso. In tale settore Fiat ha conseguito una quota di mercato del 22,07% con 6.035 immatricolazioni (5.544 nella prima metà di maggio per una quota del 21,85%) contro il 23,87% della prima metà di giugno del 2009.
Sommando il settore auto e quello dei veicoli commerciali, la quota del gruppo torinese è salita dal 23,13% dei primi 15 giorni di maggio al 24,61%, mentre le immatricolazioni sono passate da 24.887 a 30.113 unità. Da inizio anno la Fiat ha immatricolato 252.359 auto per una quota del 23,12% e 59.032 veicoli commerciali per una quota del 21,15%.
Alla luce di questi dati gli analisti di Equita sim (buy e target a 14,8 euro) ritengono conservativa la previsione del management per il mercato brasiliano 2010 sia per LCV (+15% anno su anno) sia per i truck (+5%). Proprio nei truck Iveco punta a raggiungere nel 2014 un fatturato intorno ai 12 miliardi di euro e una redditività a due cifre.
''Le condizioni di mercato previste", ha spiegato oggi l'Ad di Iveco, Paolo Monferino, presentando il piano industriale 2010-2014, "ci consentiranno di passare dall'1,5% di ritorno sulle vendite del 2009 al 3-3,5% nel 2010 in un mercato ancora in crisi, per arrivare nel 2014 all'obiettivo del 10%''.
La crisi che ha colpito il settore dei veicoli industriali non ha poi fermato l'interesse di Iveco a rafforzarsi nelle aree ancora scoperte, a partire da Russia e Nord America. "Su nuove alleanze o acquisizioni ci stiamo pensando. Siamo interessati a entrare in aree in cui siamo ancora scoperti, come la Russia, dove siamo ancora troppo deboli, e il Nord
America", ha detto Monferino.
Tante le opzioni sul tavolo, ma ci vorranno "un paio di anni" per la conclusione delle operazioni. "In America si sono aggiunte anche nuove opportunità con l'allenza Fiat-Chrysler", ha aggiunto l'Ad. Uno dei punti di forza del gruppo è costituito dalle joint venture in Cina, unico produttore occidentale che dispone di una gamma completa di veicoli industriali. Queste attività sono finalizzate a coprire un mercato interno in forte crescita, ma anche allo sviluppo di veicoli per l'export verso Africa e Medio Oriente.
C'è attesa, infine, per il 22 giugno giorno in cui i lavoratori del gruppo Fiat voteranno al referendum sull'accordo sindacale per Pomigliano. ''Martedì sarà sicuramente un giorno importante'', ha commentato John Elkann. Oggi i lavoratori Fiat delle Carrozzerie di Mirafiori hanno indetto uno sciopero in solidarietà con i colleghi di Pomigliano d'Arco. Il sindacato Fiom-Cgil nello stabilimento partenopeo ha in corso un braccio di ferro con la casa torinese, rifiutando un accordo sottoscritto invece dagli altri sindacati, sostenendo che tale accordo prevede la rinuncia ad alcuni diritti previsti dal contratto in cambio dello spostamento dalla Polonia a Pomigliano di una linea di produzione.
Francesca Gerosa
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