L’auto ecologica arriva in Brasile
La corsa verso l'emissione zero organizzata da Michelin, tra etanolo, elettrico, ruote col motore e concept car
RIO DE JANEIRO - L’auto continua a Rio de Janeiro la sua corsa verso l’emissione zero, un lungo cammino che in questi giorni arriva in Brasile con il Challenge Bibendum, manifestazione, organizzata da Michelin che per prima ha avuto il merito di portare l’auto ecologica al centro della ribalta. La decima edizione si è aperta alla presenza del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, pronto a sottolineare l’impegno del suo Paese verso l’indipendenza dal petrolio: il 100% delle auto nuove in Brasile viaggia con etanolo ricavato dalla canna da zucchero, con emissioni di CO2 pari a zero (la CO2 emessa dall’auto sarebbe la stessa di quella catturata dalla crescita della pianta utilizzata per produrre il combustibile). Il futuro resta ben delineato e anche per il presidente Lula si chiama auto elettrica, tanto più se come in Brasile la principale fonte di energia elettrica è di tipo rinnovabile (centrali idroelettriche).
Il brevetto Michelin
LE RUOTE CON IL MOTORE - In questa direzione va ad esempio la soluzione proposta al Bibendum da Michelin di piccoli motori elettrici montati, insieme alle sospensioni, all’interno delle ruote (Active Wheel). La scelta consente di ridurre ingombri e pesi dell’auto, aumentare l’autonomia, ridurre i costi e migliorare la reattività del veicolo ed è presentata a Rio su due concept: il Will di Heuliez (un piccolo carrozziere francese) e la Peugeot BB1. In particolare la BB1 è un’auto con un’impostazione motociclistica che riesce ad offrire quattro posti in soli 2,5 metri di lunghezza, 20 centimetri in meno di una Smart, con un peso di soli 600 kg e un’autonomia di 120 km. Elettrica anche per Audi con la e-tron, una sorta di R8 elettrica, disponibile per la prima volta assoluta ad un, seppur breve, test drive. L’auto è un concentrato di tecnologia con retrovisori sostituiti da telecamere, strumentazione digitale touch screen e soprattutto un’accelerazione che schiaccia al sedile: da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. Il merito è dei quattro motori elettrici e del grande pacco batterie da oltre 42 chilowattora che garantisce un’autonomia di 248 km (teorica, se si spinge sull’acceleratore è facile arrivare alla metà). La e-tron è solo un concept e non arriverà in concessionaria anche se Audi lancerà la sua prima elettrica di serie nel 2012.
FUTURO IBRIDO - Le ibride sono rappresentate dalla Mercedes S400 e dal prototipo ibrido-Diesel Hybrid4 della Citroen Hypnos. Dalle grandi alle piccole: al Bibendum spazio anche per la Smart elettrica (c’è anche una versione preparata dall’università tedesca di Esslingen con motore elettrico alimentato da fuel cell ad idrogeno) e le microcar, le stesse che modificate in Italia arrivano ad emettere più particolato di un vecchio Diesel, proposte al Bibendum in speciali versioni pulite a zero emissioni (Ligier, Aixam). Cambia l’automobile, cambia il pneumatico: per le elettriche, Michelin sta sviluppando una “gomma” a grande diametro che percorrendo meno giri, si deforma e riscalda di meno, diminuendo la resistenza al rotolamento e aumentando l’autonomia dell’elettrica. L’idea è quella di offrire alle future elettriche una soluzione simile all’Energy Saver montato sulle versioni ecologiche di molte Case automobilistiche e in grado oggi di far risparmiare circa 0,2 litri di carburante ogni 100 km, con una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 4 grammi per chilometro.
La versione Ecology della nuova Uno
LA PARTITA DI FIAT - Nella grande area espositiva del Riocentro a sud della città, non poteva mancare Fiat che in Brasile ha la leadership del mercato (25% contro il 23% di Volkswagen) ed è stata la prima nel 1979 a lanciare un’auto ad etanolo (la 147): la Casa torinese presenta il prototipo della versione Ecology della nuova Uno appena lanciata. La Fiat Uno Ecology ha un motore in grado di viaggiare a etanolo, paraurti ricavati da scarti della lavorazione della canna da zucchero, sedili realizzati sfruttando fibre prodotte da bottiglie di plastica riciclate, cruscotto prodotto con le noci di cocco e un piccolo pannello fotovoltaico sul tetto per alimentare alcuni impianti elettrici di bordo. Come dire, l’auto del futuro è “verde” dalla nascita.
Alessandro Marchetti Tricamo
fonte:motori.corriere.it
0 commenti: