Telefonica:accordo preliminare per Brasilcel

Brasicel/ Telefonica: accordo preliminare con Portugal Telecom per controllo Vivo


Finisce il braccio di ferro sull'operatore brasiliano di telefonia mobile Vivo. Il gruppo spagnolo Telefonica, azionista forte anche di Telco, la scatola societaria che controlla anche Telecom Italia, ha annunciato di aver raggiunto un'intesa preliminare con Portugal Telecom per l'acquisto di metà del capitale azionario di Brasilcel, la holding che controlla il 60% di Vivo (le due compagnie europee detengono una partecipazione paritaria del 50%) per 7,5 miliardi di euro. Cifra base per finalizzare l'accordo.

In precedenza, il gruppo iberico guidato da Cesar Alierta aveva visto fallire diversi tentativi, dopo esser arrivata a metter sul piatto 7,15 mld. Oggi si parla di 350 milioni in più, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli del deal.

La notizia era stata diffusa da El Pais che aveva citato fonti vicine all'operazione, indiscrezioni poi confermate a metà mattinata dal quartier generale di Telefonica. Anche il quotidiano portoghese O Jornal de Negocios aveva rivelato l'accordo mentre PT ha declinato ogni commento. Secondo il giornale di Madrid l'operatore portoghese userà i proventi per acquistare una partecipazione tra il 20 e il 25% in Tele Norte Leste Participacoes (Oi, un altro operatore mobile brasiliano).

Le fonti citate da El Pais rivelano che l'accordo sarebbe stato raggiunto nella notte, intesa che i rispettivi consigli di amministrazione, però, non hanno ancora ratificato. Anche se, a quanto sembra, entrambi i board sono stati convocati per oggi. Immediata la sospensione dagli scambi sul listino di Lisbona delle azioni di Portugal Telecom.

Alierta ha raggiunto così il suo obiettivo al quarto tentativo: entrambe le compagnie, in trattative ormai da diversi mesi, vedono l'operatore brasiliano come la chiave per la crescita futura, dal momento che i loro ricavi continuano a calare, penalizzati dall'impatto della recessione.

Offerti 7,15 miliardi di euro, Telefonica aveva ottenuto il disco verde da parte del 73% degli azionisti del gruppo di Lisbona, ma il primo ministro portoghese Jose Socrates si era opposto all'operazione, utilizzando la golden share e bloccando il tentativo di scalata del primo operatore europeo di telefonia. Veto che aveva fatto scattare, però, la bocciatura da parte della Corte di Giustizia europea. I giudici del Lussemburgoavevano , infatti, visto nell'utilizzo della golden share da parte del governo portoghese, una restrizione ingiustificata alla libera circolazione dei capitali.

Andrea Deugeni




fonte:affaritaliani.it

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