Terreiro Ilê Axé Opô Afonjá compie 100 anni

Terreiro Ilê Axé Opô Afonjá:
100 anni di affermazione dell’identità negra.

Venerdì 30 luglio, uno dei più antichi e tradizionali terreiros di Candomblé di Bahia, o Ilê Axé Opô Afonjá, comandato dalla ialorixá Mãe Stella, ha completato 100 anni dalla fondazione con feste e discussioni sulla tradizione religiosa di matrice africana.
La cerimonia realizzata nello spazio principale del terreiro, nel quartiere di Cabula, contò sulla presenza del segretario Especial para Promoção da Igualdade Racial da Presidência da República, Elói Ferreira, della moglie del Governatore di Stato, Fátima Mendonça, e dei segretari statali della Cultura (Secult), Márcio Meirelles, e della Promoção da Igualdade (Sepromi), Luiza Bairros.
La festa è stata aperta con i saluti dgli Alabés del terreiro alla Casa. In seguito gli inviatai hanno assistito ad una rappresentazione di danza diretta dal coreografo Clyde Morgan.
Anche le poste hanno lanciato un francobollo in omaggio ai 100 anni del terreiro che ritrae l’immagine di Xangô, o orixá da Casa, e della Bandiera del Brasile. Una rappresentazione dei Filhos di Ghandy ha chiuso la cerimonia.
I festeggiamenti sono continuati tutto il fine settimana con riunioni, tavole rotonde, dibattiti e l’inaugurazione del busto di Mãe Aninha, lancio del libro, presentazioe e show del blocco Cortejo Afro, oltre a show di vari grupoi di capoeira, danza e della Banda Aiyê.

“E’ un momento per ricordare l’esempio di queste donne che durante 100 anni lottarono per l’affermazione dell’identità negra e il mantenimento delle sue radici” disse Luiza Bairros.
Il segretario della Cultura ricordò che festeggiare i 100 anni dell’Afonjá é è come ricordare la vittoria del popolo negro a Bahia. “Sono riusciti a vincere contro le avversità e la persecuzione per mantener vivo lo spirito del Candomblé”.

Storia

Fondato nel 1910 da un gruppo dissidente del Terreiro da Casa Branca, comandato da Mãe Aninha, Ilê Axé Opô Afonjá è stato marcato dalla lotta per il mantenimento delle tradizioni religiose. Durante questi 100 anni cinque “mães di santo” hanno comandato questo spazio sempre con protagonismo nella società baian.
Nel 1936, per esempio, Mãe Aninha andò dal presidente Getúlio Vargas per ottenere la liberazione dei culti che erano osteggiati dalla politica di quel tempo. Con la morte di Aninha, nel 1938, la Casa venne comandata dalla iyalorixá Bada, conosciuta come Olufan Deiyi, suo nome sacerdotale, che governò il Ilê Axé dal 1939 al 1941, quando morì. Per sostituirla assunse il matriarcayo del tempio, Maria Bibiana do Espírito Santo, la veneranda Mãe Senhora de Oxum.
Comandò il Ilê Axé Opô Afonjá, che significa “La Casa della Forza Sostenuta da Xangô”, per 26 anni. Ristrutturò e ampliò il terreiro e attrasse al culto nomi importanti della società baiana come Jorge Amado e Pierre Verger.
Dopo Mãe Senhora, l’Afonjá fu comandata da Mães Stella de Oxossi, che attualmente occupa il trono della Casa. Considerata la più politicizzata e intellettuale delle ialorixás che hanno diretto il terreiro, ha combattuto il sincretismo religioso, scritto libri, stimulato la ricerca e valorizzato le tradizioni come forma utili a mantenere la memoria.
Oggi l’Opô Afonjá ha una scuola modello nell’insegnamento della cultura negra in Brasile, un museo con oggetti e documenti relativi al culto del Candomblé, oltre che una biblioteca.

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