Le lingue parlate in Brasile
Le lingue parlate in Brasile
In Brasile è parlata la lingua portoghese e la lingua Geral insieme a tanti altri dialetti che provengono da esse.
Partiamo dal portoghese, lingua romanza parlata ufficialmente in molti altri stati tra cui ovviamente il Portogallo, l’Angola, il Mozambico, la Guinea, Capo Verde, Macao e Timor Est.
I parlanti portoghesi sono circi 200 milioni nel mondo; essa è la sesta lingua madre più parlata del mondo e seconda lingua neolatina dopo lo spagnolo.
La lingua si diffuse in tutto il mondo intorno al periodo coloniale ovvero tra il XV e il XVI secolo, quando il Portogallo estendeva i suoi territori dal Giappone fino al Sud America, passando ovviamente da parte dell’Africa.
Il portoghese si divide però ulteriormente in due varianti scritte e quindi ufficiali, il portoghese europeo ed africano e quello del Brasile.
Le differenze si riscontrano soprattutto nel vocabolario, nella pronuncia e nella sintassi, in ogni modo le differenze si possono paragonare a quelle tra inglese del Regno Unito e quello americano, anzi addirittura nel nostro caso si tratta di differenze ancor più impercettibili.
Dal punto di vista lessicale la lingua brasiliana ha una forma scritta differente e, rispetto al portoghese classico, ha eliminato la maggior parte delle c nei gruppi bi-consonantici come “CC”, “CT” e anche le p nei gruppi “PC”, “PT” etc etc… Differenze si trovano anche nell’accentuazione e nella pronuncia soprattutto per facilitare la lettura.
Nel 1990 vedendo queste problematiche di utilizzo, venne presentata una Riforma Ortografica, per rendere la varietà brasiliana ben distinta da quella europea: non tutti i paesi fuori dall’unione europea furono protesi nel firmare questa riforma ortografica la quale volutamente è stata estesa a tutte le ex colonie portoghesi.
In Brasile, come è stato accennato in precedenza, è molto difficile stabilire ufficialmente la forma della lingua poiché esistono moltissimi dialetti e la loro suddivisione non è affatto netta e chiara. Ogni stato ha il proprio dialetto: una delle classificazioni più recenti è stata fatta dal linguista Antenor Nascentes.
Per ora esistono questi diversi dialetti tra i vari stati del Brasile e le sue città:
Caipira = San Paolo, nord del Paraná e sud del Minas Gerais
Cearense= Ceará
Baiano = Bahia
Fluminense = Rio de Janeiro e Espírito Santo
Gaúcho = Rio Grande do Sul
Mineiro = Minas Gerais
Nordestino = Stati del Nordeste
Nortista = Stati dell’ Amazzonia
Paulistano = San Paolo
Sertão = Goiás e Mato Grosso
Sulista = Paraná e Santa Catarina
Esiste anche un’altra lingua parlata in Brasile, La Lingua Geral che si suddivide in Lingua Geral Paulista (ormai estinta) e la Lingua Geral amazzonica. Entrambe derivano dalla lingua parlata dai Tupi (popolazione indigena brasiliana) mescolata alla lingua portoghese che la incontrò durante il periodo della colonizzazione. La lingua venne utilizzata comunemente fino al XVIII poi cadde in disuso e venne sostituita dal portoghese. Oggi la lingua che discende dalla Geral Amazzonica è il Neheengatu, parlato soprattutto nelle coste del Rio Negro e tra le popolazioni indigene.
fonte.www.brasile.net
Ciao Diego,
RispondiEliminaecco perché non è del tutto sbagliato dire che in Brasile si parla il brasiliano e non il portoghese.
Vale anche dire che la variante brasiliana del portoghese ha subito interventi delle lingue indigene che già esistevano nel territorio e anche dell'africano.
Un abbraccio e complimenti per il blog!
Grazie per i complimenti Juliana!
RispondiEliminaEffettivamente hai ragione anche perchè la differenza tra il portoghese del Brasile (più facile da capire per un Italiano) e quella del Portogallo a livello di accento e pronuncia è abbastanza marcata.
Un grande abbraccio.
Pensa che anche noi brasiliani abbiamo difficoltà a volte di capire i portoghesi e vice e versa. E abbiamo la stessa lingua!
RispondiEliminaImmagino è un po' come spagnolo e castigliano...
RispondiEliminaInoltre qui in Brasile ci sono moltissimi modi di dire con i significati più incredibili ;)
Un po' come i vostri dialetti. Ad ogni posto che vai è come se ci fossi in nazioni diverse.
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