La Seleção Brasileira bloccata dagli abusivi
Il Brasile cerca casa ... ma gli abusivi resistono
Il nuovo centro per la preparazione del Mondiale 2014, che dovrebbe sorgere nei pressi di Rio de Janeiro, è al centro di una disputa legale.
La Federazione ha tempi ristretti per i lavori, ma coloro che da venti anni occupano abusivamente delle abitazioni nel sito, non mollano. La parola passa al giudice.
Seleção? No grazie.
Accade in Brasile, la patria del futebol, dove per la gente il calcio è vita.
Il Paese dove spesso il calcio può anche salvare molte vite.
La questione è 'seria': da una parte la Seleção che rischia lo 'sfratto', dall'altra gli abitanti di un terreno dove la CBF (Confederazione Brasiliana Futbol) vuole costruire il nuovo centro per la nazionale in vista dei Mondiali del 2014. In mezzo, il tribunale di Rio a decidere e la squadra del commissario tecnico Menezes, che sta pensando a San Paolo come buen ritiro per la prossima coppa del Mondo.
L'attuale Teresopolis non va bene perché l'escursione termica tra quei campi e gli stadi dove si giocheranno le partite è troppo ampia.
La nuova struttura sportiva della CBF dove oltre ai campi è previsto anche un museo dovrebbe sorgere a Barra da Tijuca, nella zona ovest di Rio de Janeiro.
Il problema è che l'acquisizione del terreno però non è ancora stata formalizzata.
L'atto notarile è stato posticipato perché in quell'area sorgono case occupate abusivamente dagli anni 90.
Brasiliani che sarebbero propensi a lasciare le case solo per soldi. Denaro che gli permetterebbe di comprare appartamenti altrove.
"I dubbi di poter costruire la struttura per il 2014 sono tanti. Ora la mia sfida è quella di tentare di costruire un centro tecnico in tempo per la coppa" , dichiara il presidente della CBF, Ricardo Teixeira.
A causa della manifestazione degli abitanti di quelle case, i tempi di realizzazione diventano minimi e sicuramente per la Coppa Confederazioni il Brasile dovrà scegliere di risiedere altrove.
Già i vertici della federazione stanno pensando ad un'alternativa tra cui anche cancellare Rio dalle possibili sedi per la nazionale.
Prima però si attende mercoledì, quando alle 13.30 al Tribunale di Barra da Tijuca è prevista una nuova udienza per risolvere la diatriba.
"Mercoledì si tenterà una conciliazione tra il proprietario del terreno (che lo ha venduto alla CBF) e gli abitanti della zona.
In precedenza il Tribunale ordinò agli abusivi di lasciare le abitazioni.
Ordine che dopo un anno non è ancora stato eseguito. Ciò che noi ci aspettiamo è che sia eseguito immediatamente", dice l'avvocato Carlos Eugenio Lopes.
Nell'appezzamento di terreno del valore di 26 milioni di dollari fu posata la prima pietra nel settembre 2009.
All'evento parteciparono oltre a Ricardo Teixeira, presidente della CBF, anche Joseph Blatter, presidente della Fifa, il ministro dello sport, Orlando Silva, il governatore di Rio, Sérgio Cabral e il prefetto Eduardo Paes.
Inizialmente, nel 2009, si parlava di lavori da terminare entro il 2012. Tutto invece è ancora in divenire. Anzi bloccato.
Gli abusivi attendono per le proprie case, la CBF spera di costruire il centro. Il Tribunale è in attesa di pronunciarsi.
E la Seleção si trova sfrattata.
fonte:repubblica.it
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