Battisti: tensione tra Brasile e Italia

Tensione tra Italia e Brasile per il caso Battisti


“La decisione del Presidente Lula, assunta allo scadere del proprio mandato, di negare l'estradizione di Battisti appare certamente per l'Italia un atto inaccettabile che ha offeso le vittime del terrorismo ed i loro familiari, contraddetto i principi basilari del diritto e mancato di rispetto all'intero sistema comunitario di garanzia delle libertà fondamentali" - lo ha affermato in Commissione Esteri della Camera il Sottosegretario agli Affari Esteri, Stefania Craxi, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare presentata dal deputato del PD, Francesco Tempestini, in merito agli sviluppo del caso Battisti nel quadro dei rapporti tra Italia e Brasile.

"In piena sintonia con la Presidenza della Repubblica - ha proseguito il Sottosegretario - la strategia del Governo per ristabilire giustizia nella vicenda, si articola su due cardini fondamentali: la via giudiziaria ed il dialogo politico”.

“In primo luogo, si è, infatti, deciso di percorrere tutte le strade di soluzione giudiziaria previste dall'ordinamento giuridico brasiliano per far valere le nostre ragioni. Abbiamo pertanto presentato ricorso al Supremo Tribunale Federale per dimostrare l'infondatezza delle motivazioni contenute nel parere dell'avvocato generale poste a fondamento del diniego di Lula, nonché l'incompetenza presidenziale di decidere nel merito dell'estradizione, alla luce dell'articolo 3 del Trattato bilaterale di estradizione del 1989. Secondo alcune anticipazioni, il caso potrebbe essere inserito nell'agenda del Supremo Tribunale il primo di giugno”.

“Se tale ricorso – ha spiegato Craxi - dovesse essere respinto dai giudici brasiliani, il Governo è pronto ad adire le istanze previste dal diritto internazionale, ed in particolare la Corte internazionale di Giustizia. Lo stesso accordo Italia Brasile di conciliazione e regolamento giudiziario del 1954 prevede la possibilità di istituire una Commissione di conciliazione e, nel caso questo strumento non risolvesse la controversia, di ricorrere proprio alla Corte dell'Aja”.

“Sul fronte giudiziario la Farnesina, in stretta sinergia con il nostro Ministero della Giustizia, vigila attentamente per prevenire eventuali «colpi di mano». In questo senso, il tempestivo intervento della nostra ambasciata a Brasilia ha impedito che andasse in porto la recente «manovra» della difesa di Battisti tesa ad ottenere la scarcerazione del detenuto approfittando dell'assenza del presidente del Tribunale Supremo Federale e di altri giudici. Attivati dalla nostra rappresentanza, i legali hanno informato il giudice relatore il quale, dopo aver avocato l'esame della richiesta, l'ha respinta il 17 maggio, sottolineando l'assenza di fatti nuovi che potessero giustificare la revoca della detenzione.
Allo stesso tempo, il Governo ha ritenuto opportuno mantenere gli aspetti legali del caso nitidamente distinti dal complessivo andamento dei nostri rapporti politici ed economici con il Brasile. Tradizionalmente intensi, essi hanno avuto negli ultimi anni un ulteriore sviluppo, sancito nel Piano di azione per il Partenariato Strategico firmato dai Presidenti Berlusconi e Lula nell'aprile 2010. Si tratta di un'intesa importante che mira ad aprire fruttuose prospettive nel dialogo bilaterale, in particolare nel settore economico ed industriale”.

“Appare coerente – ha spiegato il Sottosegretario - con tale impostazione l'autorizzazione del nostro Parlamento, con ampia partecipazione dei gruppi, alla ratifica dell'accordo bilaterale di cooperazione nel campo della difesa, che conferma il carattere privilegiato del rapporto Roma-Brasilia in un settore altamente strategico, suscettibile di ricadute positive sul piano della cooperazione industriale. Nel quadro delle ottime relazioni bilaterali, in sede di dialogo politico l'Italia ha mantenuto una costante pressione diplomatica sulle autorità brasiliane per richiamare l'attenzione di Brasilia sul fatto che il diniego di estradizione è stato percepito dall'intero arco politico e dall'opinione pubblica italiani come un provvedimento profondamente ingiusto ed infondato che offende le nostre tradizioni democratiche e giuridiche”.

“L'azione di sensibilizzazione verso l'esecutivo della Presidente Dilma Rousseff è proseguito ai massimi livelli per ribadire le nostre forti aspettative ad una corretta interpretazione del Trattato bilaterale di estradizione e quindi all'accoglimento della nostra istanza. Il Ministro Frattini ha evocato la questione anche in occasione dei colloqui con l'omologo brasiliano Antonio Patriota qui a Roma la scorsa settimana”.

“Il Governo si è attivato anche sul piano europeo, ritenendo il diniego brasiliano unvulnus per l'intero sistema comunitario di garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali. Il nostro Ministro degli esteri ha pertanto sensibilizzato, con una lettera indirizzata ai suoi omologhi, i nostri partner comunitari, affinché sostengano le iniziative messe in campo dall'Italia. Sono queste, onorevoli colleghi, le linee d'azione che il Governo, anche sulla base del mandato parlamentare ricevuto con gli atti di indirizzo approvati a gennaio, sta conducendo a 360 gradi per ottenere il riconoscimento di un sentito principio di giustizia e fare in modo che Battisti possa essere affidato all'Italia nel quadro delle garanzie previste dal nostro ordinamento” ha concluso Craxi.

fonte:www.italiannetwork.it

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