Visualizzazione post con etichetta analfabetismo. Mostra tutti i post

I dati della Pesquisa Nacional por Amostra de Domicílios (Pnad) divulgati oggi, venerdì 27 settembre mostrano che il tasso di analfabetismo nel paese dopo vari anni ha smesso di scendere registrando un lieve aumento tra il 2011 e il 2012.
Da quando il Pnad ha iniziato ad analizzare tutto il territorio nazionale, nel 2004, è la prima volta che l'indice di analfabetismo è aumentato.
Il numero delle persone con 15 o più anni che non né leggere né scrivere è passato da 8,6% del 2011 a 8,7 nel 2012 che significa un aumento di 297.000 analfabeti, da 12,866 milioni a 13,163 milioni.
I tecnici dell' IBGE hanno comunicato che stanno ricontrollando il risultato e che non si può sostenere che vi sia una tendenza all'aumento dell'analfabetismo, che solo si verificherà se questo indice continuerà ad aumentare anche nei prossimi anni. 
Il dato più curioso è che l'indice è aumentato tra la popolazione di età compresa tra i 40 e i 59 anni. Nella fascia di età 15-19 è rimasta costante all' 1,2% mentre per altre età si è avuta una leggera diminuzione. 
I dati sull'analfabetismo sono più preoccupanti nella regione del Nordest, macro regione in cui la percentuale in un solo anno è passata dal 16,9% al 17,4%; questa regione che ha il 27% della popolazione totale di 15 o più anni conta purtroppo con il 54% di analfabeti della stessa età.
Ossia, un analfabeta su due del Brasile è "nordestino". 
Anche nel centro-ovest il tasso di analfabetismo è aumentata dal 6,3% al 6,7%. Secondo i dati del Pnad 2012 gli stati di Tocantins, Paraíba, Pernambuco e Bahia sono quelli in cui il numero di analfabeti è aumentato. L'Alagoas è lo stato con il maggior numero di analfabeti: un abitante su cinque (21,8%) di 15 anni o più non sa né leggere né scrivere, dato che conferma i numeri del 2011.

I risultati più confortanti si registrano negli stati meridionali dove il tasso di analfabetismo si è ulteriormente ridotto passando da 4,9% a 4,4%, numeri che la rendono la migliore regione avendo superato il Sudest che mantiene invariata la percentuale del 4,8% di analfabeti rispetto al 2011.
Santa Catarina è lo stato con il minor tasso di analfabetismo con il 3,1%. 
Parlando di analfabeti funzionali si registra una riduzione tra il 2011 e il 2012, infatti si è passati dal 20,4% al 18,3% ma circa 27,8 milioni di persone di età uguale o superiore ai 15 ha dichiarato di avere una esperienza di studio inferiore a quattro anni.
(D.T.
La scommessa del dopo-Lula: l’istruzione



La grande scommessa del Brasile dopo-Lula è l’istruzione. Concordano su questo punto le opinioni di giornalisti ed esperti riuniti al Festival di ‘Internazionale’ a Ferrara che ha dedicato all’imminente voto del gigante sudamericano il primo appuntamento della tre giorni di giornalismo internazionale, nella splendida cornice del teatro comunale della città.

“Il problema numero uno del Brasile è la scolarizzazione e le università” spiega Pepe Escobar, giornalista brasiliano. Se Dilma Rousseff, la candidata favorita e delfina di Lula, vincerà, “sicuramente punterà molto sull’istruzione e soprattutto per creare una migliore università pubblica”. Solo due università pubbliche in Brasile rientrano fra le 250 migliori al mondo.

“Il Brasile è tra i 10 paesi più disuguali al mondo e l’ottavo al mondo per numero di analfabeti” spiega Eliane Brum, giornalista brasiliana. Lula aveva promesso di stanziare il 7% del pil all’istruzione e non è riuscito a mantenere questo proposito, anche se adesso in Brasile vi sono 8 anni di scolarizzazione obbligatoria.

fonte:apcom.net
Copyright © 2008 ITALIANO ... BRASILEIRO | Editato da D.T.