La Polizia brasiliana e la violenza
E un servizio della BBC svela scenari simili anche in una città della Nigeria
Undici mila persone uccise in sei anni. Non sono i numeri, drammatici, di una guerra, ma il bilancio delle operazioni di polizia condotte in Brasile. La denuncia arriva dall’associazione umanitaria Human Rights Watch, secondo cui la maggior parte degli omicidi è avvenuta in stile esecuzione. Questo documento di 122 pagine pubblicato ieri ne segue un altro diffuso lo scorso anno dalle Nazioni Unite, secondo cui la polizia brasiliana sarebbe stata responsabile di una «significativa porzione» dei 48mila omicidi commessi nel Paese l’anno precedente.
«L’uccisione di sospettati non ancora processati non è la risposta al crimine e alla violenza» ha detto Jose Miguel Vivanco, numero uno dell’associazione. «Gli abitanti di Rio de Janeiro e San Paolo hanno bisogno di più controlli, non di più violenza». Isabel Figueiredo, coordinatrice per il rispetto dei diritti umani e la pubblica sicurezza ha detto che il problema è noto, e che le autorità hanno già preparato un piano che prevede l’addestramento delle forze di polizia e l’utilizzo di armi meno letali. In una intervista al Los Angeles Times Vivanco ha rincarato la dose spiegando che l’utilizzo della violenza è il tallone d’Achille della sicurezza e che il clima omertoso impedisce di svolgere indagini sugli agenti. La maggior parte degli omicidi, secondo Human Rights Watch, viene archiviata come legittima difesa contro soggetti che hanno opposto resistenza al fermo, ma nei due anni di inchiesta il quadro emerso rappresenta una quotidianità in cui gli abusi sono all’ordine del giorno. I dipartimenti alla pubblica sicurezza di Rio e San Paolo e il segretariato nazionale per i diritti umani non hanno voluto commentare, ma la polizia ha fatto sapere che l’uso delle armi è una risposta all’esplosione del narcotraffico e alla violenza urbana delle favelas, rivendicando l’importanza delle operazioni svolte nell’ultimo anno.
Intanto un'inchiesta della BBC svela un'emergenza simile anche in Nigeria. Secondo quanto si apprende, negli ultimi mesi all'obitorio dell'ospedale di Enugu la polizia avrebbe portato molti cadaveri di giovani uomini, quasi un centinaio. La conferma arriva del direttore dell'Università medica della cità, Anthony Mbah, secondo il quale molti sarebbero già stati sepolti. L'inviato britanicco racconta di uno spettacolo raccapricciante con pile di cadaveri stipati su più piani, sui tavoli e anche per terra. Alcuni di questi - riporta il servizio - sono persone che si trovavano sotto custodia degli agenti per accuse legate al sequestro di persona. Il comandante della polizia locale ha detto di non conoscere il numero di corpi presenti nell'obitorio, ma ha aggiunto che i suoi agenti hanno «il dovere di combattere i criminali» e talvolta ci «rimettono anche la vita».
fonte:lastampa.it
Questo è un argomento molto delicato, ci sono buoni poliziotti, altri violenti, altri corrotti e altri pessimi quindi è difficile generalizzare ma è chiaro che il salario per il tipo di lavoro è inadeguato e facilità le tentazioni negative; quanto alla violenza dei poliziotti questa è strettamente collegata alle realtà in cui operano e molte volte alla scarsa preparazione ed esperienza accumulata. Molti vengono mandati "allo sbaraglio" e la loro inesperienza, unita ad altri fattori concomitanti, provocano tragedie.
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