Schiavitù moderna: il Brasile è 94°.


Il Brasile in una lista di 162 paesi elaborata per la prima volta dalla Fondazione australiana Walk Free per stabilire l'Indice di Schiavitù Globale occupa la 94° posizione.
La classifica considera l'insieme di tre fattori: prevalenza di schiavitù moderna per la popolazione, matrimonio infantile e traffico di persone dentro e fuori dal paese.
"Nel 2013 la schiavitù moderna prende molte forme ed è conosciuta con diversi nomi; è chiamata traffico umano, lavoro forzato, schiavitù o pratiche simili, tra cui la dipendenza per usura, il matrimonio d'interesse o forzato, vendita e sfruttamento di bambini e adolescenti" secondo quanto riferiscono i responsabili della ricerca.
I paesi primi classificati sono quelli che si trovano in una situazione peggiore e nelle prime cinque posizioni troviamo la Mauritania, Haiti, il Pakistan, l'India e il Nepal. All'estremo opposto a pari merito al 160° posto troviamo Islanda, Irlanda e Gran Bretagna seguito da Nuova Zelanda e Svizzera.
I 162 paesi oggetto di studio formano quasi una popolazione mondiale di 7 miliardi di persone. In questa graduatoria il Brasile occupa una posizione (94°) migliore del Cile (89°) ma peggiore di Iran e Iraq (103° e 104°)
Nella classifica che considera soltanto i numeri assoluti di schiavitù moderna la lista cambia sensibilmente e in ordine troviamo India, Cina, Pakistan, Nigeria, Etiopia, Russia, Thailandia, Repubblica Democratica del Congo, Birmania e Bangladesh. 
Questi dieci paesi insieme rappresentano il 76% dei 29,8 milioni di persone che vivono attualmente in condizioni di schiavitù moderna. Soltanto in India si ritiene ci siano 13,3 milioni di schiavi mentre in Cina il numero varia tra il 2,8 e i 3,1 milioni.
Nei paesi dell'America Latina il numero assoluto è di 3,78% del totale di persone che vivono nello stato di schiavitù moderna. Tra i 27 paesi oggetto di analisi secondo la classifica che considera il matrimonio infantile e il traffico di persone fuori e dentro il paese il Brasile appare al 13° posto, una situazione tutt'altro che invidiabile e lontano dai numeri di Cuba, Canada e Stati Uniti.
L'Italia, con quasi 8000 persone che vivono in stato di schiavitù moderna è il Paese dell'Europa centro-occidentale con il rischio più alto ma viene dietro a Bulgaria, Grecia, Croazia e a tutta l'Europa orientale. 
(D.T.)
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